Realizzato in occasione della Mostra degli Antiquari Milanesi nel 2001.
‘Sono un architetto fallito e un pittore mancato, perché la mia vocazione è quella di dipingere’
Con queste parole Gio Ponti esprimeva il proprio rammarico per non essersi dedicato maggiormente alla pittura.
Rammarico incomprensibile, in quanto sono numerose le opere grafiche di suo pugno. I disegni per le maioliche, per i vetri, gli smalti, gli affreschi, gli arazzi, i costumi teatrali, le illustrazioni per le riviste da lui dirette, quali Domus e Stile, e per quelle con cui ha collaborato, quali Aria d’Italia; e poi come non ricordare le numerosissime lettere disegnate, colme di grande slancio creativo, di ironia e di romanticismo.
Attraverso le opere qui raccolte, realizzate tra gli anni ’30 e ’50, si evince una personalità più da romantico Artista che da Architetto.
Le sperimentazioni dell’uso del colore, sempre presente nelle opere di Gio Ponti, sia nella decorazione di oggetti che nell’architettura, (pavimenti, facciate, pareti) e la costante ricerca di nuove espressioni sono la testimonianza di una creatività insaziabile e corrosiva e confermano il giudizio della critica che lo ha definito un ideatore di idee.
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