“Maschere e volti”
Datemi una maschera, e vi dirò la verità – Oscar Wilde
Lo spunto per una collezione può essere spesso casuale, come l’incontro con alcuni oggetti sorprendentemente accomunati dalla medesima tematica .
E così e’ nata, quasi fosse un disegno prestabilito, questa ipotesi di collezione tra scultura, pittura, grafica e arti applicate del XX secolo, dedicata in modo inequivocabile al tema della Maschera fra allegoria e simbolo.
Alla fine dell’ottocento, la Maschera, oggetto enigmatico per eccellenza, ispira gli artisti riscuotendo in Europa un grande successo e segna il percorso fondamentale del rinnovamento della scultura a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Maschera come essenza del ritratto, Maschera del teatro, commedia e tragedia, Maschera come espressione di gioia, follia, tristezza e dolore, Maschera caricatura, Maschera come alchimia della trasformazione, Maschera enigma, Maschera come icona dell’impenetrabilità, questo il filo conduttore della collezione.
Il nostro obiettivo è sempre stato e rimane quello di valorizzare gli Artisti italiani così detti “Minori” e di far riemergere i “Sommersi”; con un certo orgoglio possiamo affermare che alcuni degli Artisti proposti nel passato, oggi sono annoverati tra i “ Grandi” .
Concentrandoci sulla Scultura, sulla Pittura e sulle Arti Applicate italiane della prima metà del Novecento, si nota una straordinaria ricchezza di validi artisti ancora oggi poco rivalutati dalla critica ufficiale e molto spesso sconosciuti al grande pubblico; sovente il loro percorso artistico è tuttora da approfondire per far emergere l‘anima più segreta delle loro opere.
Si pensa a nomi come Adolfo De Carolis, Marcello Dudovich, Augusto Magli, Duilio Cambellotti, Lina Arpesani, Enrico Mazzolani, Publio Morbiducci, Arrigo Minerbi, che con il loro contributo artistico e intellettuale sono stati capaci di trasmettere il clima raffinato e internazionale di quel tempo e di creare il giusto raccordo con l’arte contemporanea e non solo relativamente ai movimenti e ai gusti dell’arte italiana, ma per gli spunti e le relazioni con le correnti europee.
Le opere più significative presentate , che saranno il perno attorno a cui graviterà l’intera collezione e che creeranno il legame con le altre esposte sono state individuate in :
“La donna e la maschera” – coppia di sculture, bronzo e gesso
– anni ’30 – scultrice Lina Arpesani – Milano1888-1974
“Figura con cappello a cono” – olio su tavola – 1935
– pittrice Katy Castellucci – Laglio 1905- Roma1985
“ Il Dramma” scultura in bronzo esposta alla Galleria Pesaro nel 1927
– scultore-ceramista Enrico Mazzolani – Senigallia1876-Milano 1968
“La Musa del Teatro” bassorilievo in gesso dorato ,
uno dei fregi realizzati per i portali dell’atrio della sezione Artigianato, Amatori e Cultori alla XCIV Esposizione di Belle Arti presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma nella primavera del 1928
– scultore Publio Morbiducci – Roma 1889-1963
“Testa femminile con velo” terracotta invetriata – 1930-36
Studio per la figura femminile de “ La Pietà” nella cappella Marzotto a Valdagno
– scultore Arrigo Minerbi – Ferrara 1881-Padova 1960
“ Triplo ritratto” maiolica fortemente scolpita a lustri policromi, pervasa di suggestivi riferimenti simbolici
– attualmente ancora in fase di studio –
A contorno opere, per citarne alcune, del triestino Marcello Dudovich , della pittrice milanese Gilda Pansiotti, del pittore milanese Amerigo Canegrati, del ceramista Lino Berzoini per la manifattura di Albissola, del pittore-scultore spezzino Augusto Magli, dello scultore P.Bottinelli, dello scultore milanese Carlo Pizzi e alcune testimonianze di artisti esteri, tra cui:
E. Stellmacher – Elvir Otto con la misteriosa “Maschera della Notte” per la manifattura ceca Amphora;
lo scultore berlinese Gerhard Schliepstein con il “Ritratto di Beethoven” per la manifattura Rosenthal;
il viennese Franz Hagenauer con la scultura in acciaio “Testa femminile con rossetto”;
il pittore russo Evgheni Teis, con il dipinto futurista “Figure”.
D.B – V.B