MINT –Collezioni d’Arte –
Milano International Antiques and Modern Art Fair
10-13-maggio 2012 – Milano – Palazzo della Permanente
Carlo Bugatti (Milano 1856 – Molsheim 1940)
Due esemplari inediti
Carlo Bugatti, dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, si perfeziona a Parigi all’Ecole des Beaux-Arts , coltivando vari interessi, quali pittura, architettura e progettazione di strumenti musicali.
Alla fine dell’ apprendistato presso l’ebanista Mentasti, in Via San Marco a Milano, nel 1888 apre il suo primo laboratorio in via Castelfidardo 6, e presenta alcuni mobili all’Esposizione Italiana a Londra dove ottiene il Gran diploma d’Onore, confermando di essere l’artista italiano fra i più innovatori e geniali.
Sebbene risenta del clima di sperimentazione e di rottura con la tradizione, e del fascino per l’esotico e l’oriente tipici del periodo, lo stile che caratterizza i suoi arredi è difficilmente collocabile in quanto indipendente e in continuo divenire, e senza dubbio inconfondibile per la sua unicità.
La continua ricerca lo porta a sperimentare nuove linee e materiali. Utilizza pergamena, pelli di cammello o leone e rame battuto per rivestire le superfici e peltro, ottone, osso e madreperla per le tarsie. Inoltre collabora con artisti della Scapigliatura milanese quali Segantini, Longoni, Pellegrini – e per un certo periodo anche con il figlio Rembrandt – per la realizzazione dei decori pittorici.
Il grande apprezzamento per le creazioni di Carlo Bugatti, soprattutto fra i più lungimiranti critici d’arte e collezionisti stranieri dell’epoca, è ancora una volta confermato all’Esposizione di Parigi del 1900, quando con i suoi ‘mobili artistici’ vince una medaglia d’argento.
In quegli anni le linee nette e spigolose del primo periodo diventano sinuose e l’ebano e le tarsie lasciano sempre più il posto alla pergamena e ai decori pittorici.
Ed è proprio con questi Bugatti ‘bianchi’ che a Torino nel 1902, con le quattro sale premiate con il Gran diploma d’Onore, l’ebanista milanese raggiunge l’apice della sua maturità artistica.
Straordinario esempio della sua genialità sono i due esemplari inediti qui presentati, sedia e poltrona in pergamena dipinta. Le due sedute facevano parte di un intero arredo composto da scrittoio, mobile e boiserie, esposti proprio a Torino nel 1902 in una delle quattro sale premiate. Dell’insieme era rimasta solo la documentazione dell’epoca, i due disegni preparatori conservati a Parigi, ODO 1996-40-140/ 530, pag. 63 e pag. 83 del catalogo “Carlo Bugatti au Musee d’Orsay”- 2001
Dopo più di un secolo sono riemersi dalla storia questi due esemplari antropomorfi, “più sculture che sedute”, testimonianza della straordinaria modernità di C.B. e della sua capacità di coniugare la pittura simbolista, il tema dell’acqua è ricorrente in tutto il decoro, libellule, girini, fiori acquatici, con un design dalle forme pure e geometriche, anticipando di almeno due decenni il gusto che caratterizzerà il ‘900.
Malgrado i ripetuti riconoscimenti da parte della critica più evoluta, Melani ne ammira “l’audacia”, nel 1902/03 Carlo Bugatti si trasferisce a Parigi, dove da tempo ha un laboratorio, e cede definitivamente l’attività milanese alla A. De Vecchi & Co.
Nella capitale francese presso il fonditore Hebrard, dove lavora anche il figlio Rembrandt, si dedica alla creazione di oggetti in bronzo, argento e avorio con cui parteciperà a diverse esposizioni internazionali. (Parigi 1907, Venezia 1910, per citarne alcune)
Nel 1937, alla morte della figlia Deanice e della moglie, si ritira e si trasferisce a Molsheim presso l’altro suo figlio Ettore, il noto costruttore di automobili.
Oggi le sue opere sono nei principali musei,
Museo d’Orsay, Parigi; Metropolitan Museum, NY.;Victorian and Albert Museum, Londra; Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco, Milano; Brooklyn Museum, N.Y.; The Montreal Museum of Fine Arts, Montreal; The Wolfson Collection, Genova-Miami.
Referenze bibliografiche,
A.Melani, L’Esposizione dìArte decorativa odierna in Torino, III Mobili Italiani, Torino 1902 .
Pica, L’arte decorativa all’Esposizione di Torino del 1902, Bergamo 1903
Poldi Pezzoli, Milano 70/70 vol.1° pag.140 anno 1902
Philippe Dejean, Carlo – Ettore – Rembrandt – Jean Bugatti, Parigi 1981 pagg. 56-57
R. Bossaglia, I Bugatti, Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1988